https://www.facebook.com/photo.php?fbid=42...&type=1&theaterLimousine, Madison Square Garden, Hot Dog, Make a Wish, Carmelo Anthony, John Starks... queste sono solo alcune delle parole che introducono la mia fantastica esperienza nella grande mela.
Partiamo con le presentazioni: Ehi, ciao a tutti!! Mi chiamo Matteo Gualandris, vivo a Ponte San Pietro (Bergamo), con mia mamma e mio fratello, frequento la classe 5^ del Liceo Scientifico Maironi da Ponte..
Sembrerebbe tutto perfetto fino a qui, ma purtroppo non lo è, infatti fin dalla nascita soffro di Distrofia Muscolare, una malattia che mi costringe a vivere su una sedia a rotelle. Questo problemino comunque non mi mette i bastoni fra le ruote (giuro non volevo fare riferimenti alla mia carrozzina, mi è venuta così, su 4 ruote..), e trovo ogni giorno la forza per andare avanti; che dire ancora riguardo a me, ah giusto, amo alla follia la pallacanestro, anche se ovviamente non posso praticarla, e proprio da questo fantastico sport inizia la mia avventura, la mia indimenticabile esperienza.
Sono venuto a conoscenza della Onlus "Make a Wish" circa 2 anni fa, un’associazione internazionale che si pone come obiettivo quello di esaudire i desideri di ragazzi disabili.. potete immaginare qual è stata la mia reazione quando ho scoperto l’esistenza di Make a Wish!
Mi sono venute in mente un sacco di idee fantastiche per il mio desiderio, ma sapevo che la scelta sarebbe ricaduta su una cosa ben precisa: andare a New York (mica scemo il ragazzo direte eheh), assistere ad una partita dei New York Knicks, mia squadra preferita, e conoscere niente popò di meno che Carmelo Anthony.
Passa qualche mese, Make a Wish mi contatta, vengono delle volontarie ad intervistarmi, e nel giro di qualche settimana mi ritrovo con 3 biglietti aerei per New York: pazzesco, il mio sogno stava per avverarsi!!!
Il primo giorno abbiamo visitato in parte la città, che è abbastanza grandina, altro che Ponte San Pietro.. tutto incredibile, ovviamente, ma il meglio doveva ancora arrivare..
Infatti, sapevo che la sera del secondo giorno di vacanza sarebbe stata dedicata alla partita New York Knicks-Charlotte Bobcast: l’adrenalina comincia a salire, stiamo aspettando fuori dal nostro hotel e arriva un’utilitaria a prenderci.. macchè utilitaria, arrivano in limousine e ci portano al Madison Square Garden!!
Ricevo dei pass per il riscaldamento, e poi effettuo l’accesso al palazzo: non potevo crederci, ero all’interno dell’arena più famosa al mondo, e stavo sgommando sul parquet come solo il miglior Ken Block sapeva fare!!
Pian piano arrivano i giocatori che erano a conoscenza della mia presenza, mi trattano tutti come una star, Prigioni, Udrih, con cui parlo per un buon 5 minuti dell’Olimpia Milano (squadra di cui sono accanito tifoso in Italia), Shumpert, Chandler, Felton, JR Smith (Chris, il fratello scarso, ma califfo vero, gentile più che mai); poi arriva il Mago, minchia quanto è alto, infatti per guardarlo in faccia ho dovuto tipo alzare la mia testa di 120°. Ci consegna dei regali, delle fantastiche canotte personalizzate!!
Prima di raggiungere i posti in tribuna c’è la sorpresina finale: ci scortano in mezzo al campo per fare una foto, e così dal nulla ci raggiungono John Starks e Larry Johnson, due leggende dei Knicks!!
Mangiamo e assistiamo alla partita. Nota sui tifosi Knicks: il pubblico a New York è meno caldo e casinista di un gruppo di poveri anziani all’ospizio, e poi sti scellerati mica guardano la partita, mangiano!! Assurdo!
La cronaca della partita è meglio tralasciarla, sicuramente potete capire che non era una partita di cartello e in un primo momento pensavo che avrebbero vinto a mani basse i Knicks, invece ho portato più sfiga del previsto, insomma, partitaccia e vittoria Bobcats..
Passiamo così al terzo giorno della mia vacanza, che da come mi dicevano sarebbe stato il più bello di tutti, e così è stato.
Arriva la solita limousine a prenderci (stavo cominciando a prenderci gusto eheh), e ci portano al Training Center dei Knicks.
Qui mi stavano attendendo altre volontarie, questa volta di "Garden of Dreams", un’altra onlus che collabora con i Knicks: mi portano nella sala dedicata alle conferenze stampa e mi consegnano decine e decine di regali! Proprio un trattamento da re!
Io e mio fratello veniamo poi accompagnati a fare un tour del centro della squadra, che in quel momento stava subendo il cazziatone dal Coach per la sconfitta del giorno prima,
accompagnati da un tizio il cui ruolo all’interno della società mi è tuttora sconosciuto e da un fotografo personale, mi sentivo come una sorta di Tony Stark in versione 4 ruote insomma!
Incontriamo sulla nostra strada massaggiatori, dottori, dirigenti, altri componenti dello staff, tutti più gentili che mai, non avrei mai pensato ad una cosa del genere.
Finito il tour raggiungiamo il campo, stava per iniziare l’allenamento, che comunque sarebbe durato poco in vista della partita della sera stessa..
Arriva coach Woodson a salutarmi, anche lui gentilissimo, e con il quale scambio due chiacchiere, di nuovo Shumpert, Bargnani e quel grandissimo idolo di Chris Smith, troppo un socio! Mica come suo fratello, che alla pari con Metta, si è aggiudicato il titolo di fighetta della squadra, infatti non ci hanno cagato di striscio, ma va benissimo lo stesso così! Ahah
Pranziamo e poi arriva lui, MELO! Sisi era lui! Imbacuccato dalla testa ai piedi e con quei suoi orribili baffetti che avrei voluto eliminare all’istante!
Non ci credevo, Carmelo Anthony era davanti a me e mi stava parlando, gesticolava ma io non rispondevo, ero troppo felice e non riuscivo a capire quello che mi diceva.. insomma, una vera e propria figura di mmmerda..
Dopo pochi secondi torno in me ed inizio una bella conversazione con il campione dei Knicks, che aveva in serbo per me un’altra sorpresa mica da poco: infatti, mi consegna la sua nuova maglia arancio originale, che mi autografa all’istante!
Abbiamo il tempo per scambiare qualche altra parola e per qualche ulteriore scatto insieme, poi è arrivato il momento dei saluti.
Insomma, anche con Melo è stato magnifico, non mi aspettavo un’accoglienza così calorosa anche da parte sua, alla faccia di quelli che dicevano che era antipatico!
Abbiamo salutato tutti e fatto il nostro rientro in Hotel.
Si era conclusa così un’altra stupenda giornata, ed eravamo pronti per tornare a casa.
Tutto questo è stato indimenticabile, un sogno fantastico che mai prima di pochi mesi fa avrei potuto credere di poter realizzare. Ora porto dentro di me qualcosa di grande, di magnifico, che rimarrà nel mio cuore per sempre.
Voglio chiudere il mio racconto con una citazione di grande effetto: come dice il cantante dei 30 Seconds to Mars, Jared Leto, nella canzone “Do or Die”, “I will never forget the moment”, non dimenticherò mai questo momento.
Un ringraziamento particolare a Make a Wish Italia e a Raffaele, che mi ha dato la possibilità di condividere con tutti voi il racconto di questa mia magnifica avventura.
Ciao a tutti
Matteo